La perdita del tappo mucoso a fine gravidanza è un fenomeno fisiologico, che si manifesta quando il parto inizia ad avvicinarsi.
Questo non significa che la perdita del tappo dia il via al travaglio: esso, infatti, può avvenire qualche giorno più tardi.
La perdita del tappo è facilmente riconoscibile, poiché sugli slip si troveranno tracce di muco limpido-giallastro, un po’ gelatinoso.
Da quel momento è bene fare attenzione a eventuali contrazioni, senza però correre in ospedale, perché il momento del parto potrebbe essere ancora lontano.
Per capire cosa fare quando si perde il tappo mucoso, è importante sapere cos’è e a cosa serve
In questo articolo vi spiegheremo brevemente di cosa si tratta e come riconoscerlo.
Il tappo mucoso: di cosa si tratta? A cosa serve?
Per capire perché avviene la perdita di tappo mucoso, è utile sapere di cosa si tratta e a cosa serve.
A poco più di un mese dal concepimento, il collo dell’utero – cervice – diventa morbido e cambia colore.
Le cellule iniziano fin da subito a produrre un muco molto denso, che serve per mantenere sigillato il canale della cervice, chiudendo in maniera totale la cavità uterina e proteggendola da batteri, virus e funghi, che potrebbero provocare gravi infezioni.
Com’è facile immaginare, questo muco crea un vero e proprio tappo, che impedisce il collegamento diretto tra vagina e interno dell’utero. Funge quindi da barriera contro virus e batteri, proteggendo il feto da eventuali infezioni vaginali.
Il tappo mucoso rimane ancorato alla cervice fino alla fine, quando il parto diventa ormai prossimo. Questo è fondamentale, in quanto durante i nove mesi il feto va assolutamente protetto da ogni rischio
Ora che sappiamo a cosa serve, vediamo cosa succede quando avviene la perdita del tappo mucoso.
Perdita del tappo mucoso, si riconosce sempre?
E’ una domanda che le donne incinta si pongono spesso. Possiamo affermare che è abbastanza semplice riconoscere la perdita del tappo mucoso, in quanto si troverà sullo slip una quantità notevole di muco giallastro, molto gelatinoso, che a volte presenta anche qualche venatura di sangue.
In teoria, è davvero difficile non riconoscerlo, proprio per la sua consistenza particolare, il colore e il fatto che è davvero abbondante, rispetto alle normali perdite vaginali.
Va inoltre ricordato che il tappo mucoso si perde per varie cause, prima fra tutte il cambiamento ormonale che avviene quando il parto si avvicina. La cervice si accorcia, inizia a dilatarsi, a volte si avvertono piccole contrazioni: la perdita del tappo ci aiuta a capire che manca davvero poco al grande momento!
Cosa fare quando si perde il tappo mucoso
In assenza di contrazioni ravvicinate o forti, bisogna aspettare che il travaglio abbia inizio e questo significa aspettare anche qualche giorno. La perdita del tappo mucoso, infatti, non è un segnale di parto imminente, come si crede erroneamente.
Solitamente accade a fine gravidanza, verso la 36° settimana. Può essere accompagnata da piccole contrazioni oppure no. Solitamente, per le donne alla prima gravidanza, tutto è un po’ più lento.
Si perde il tappo e poi capita di dover aspettare qualche giorno prima che il travaglio vero e proprio inizi.
Nelle donne che hanno già avuto figli, invece, capita che il tappo mucoso si perda proprio quando inizia il travaglio. In questo, con contrazioni regolari e forti, è bene recarsi subito in ospedale, perché il parto è veramente vicino.
Ci sono casi in cui bisogna correre in ospedale, anche in assenza di contrazioni: se dopo la perdita del tappo si verificano perdite maleodoranti, di colore giallo-verde, significa che c’è un’infezione in atto ed è importante che venga evidenziata prima dell’inizio del parto, per evitare che venga trasmessa al neonato.
In generale, in ogni caso, la perdita del tappo mucoso non deve mettere in allarme.
In assenza di perdite particolari o contrazioni regolari e forti, si può proseguire con la vita di tutti i giorni, aspettando pazientemente l’avvio del travaglio vero e proprio.